Angolo Bellerofonte
Le solite direttive non rispettate: ora tocca all’Ordine del Medici di Bolzano
Alto Adige, ultima frontiera.
Questi sono i viaggi di Bellerofonte che a bordo della sua fida tastiera alata Pegasus, vi racconterà di quando Alcmeone, Callifonte e Ippocrate, i famosi medici dell’antica Grecia, decisero che era il momento di portare la loro conoscenza e sapienza medica altrove.
E fu in questo frangente che io venni interpellato quale conoscitore del mondo che sta al di là delle Colonne d’Ercole, o meglio di quel mondo che sta al di là dei piloni del ponte sul Talvera.
Io mi diedi subito da fare per accontentare miei compatrioti ellenici, tanto che dissi subito che nella valle di Bolzano c’era carenza di medici e che loro non avrebbero avuto difficoltà a continuare il loro lavoro e la loro ricerca.
C’era solo un problema, se sei un medico e per giunta straniero, la professione sul suolo italico si può esercitare solamente se conosci la lingua italiana, cosa giusta e logica.
Allora ci presentammo al cospetto dell’Ordine dei Medici della provincia di Bolzano e dopo aver mostrato le credenziali dei miei illustri amici, chiedemmo dove si potesse sostenere l’esame di lingua.
Ma Ippocrate tirandomi per una manica, mi disse preoccupato che nessuno di loro conosceva una sola parola del linguaggio peninsulare, tant’è che l’uomo che ci stava accompagnando nella stanza dell’esame si accorse del disagio del mio amico, ma con fare sornione disse: <<non conoscete la lingua nazionale? No Problem! Qui all’ordine dei medici di Bolzano non diamo tanto credito a certe direttive ministeriali anzi, abbiamo tra i nostri iscritti diversi medici che non capiscono un’acca d’italiano ma in compenso parlano perfettamente la lingua tedesca, tanto chi ci controlla?>>
Bentrovati miei cari Bellerofontenauti, come mia consuetudine utilizzo questi immaginari viaggi pregni di fantasia e di paradossi che tanto paradossali non sono, per introdurvi alla notizia. In questi giorni “La Voce di Bolzano” sta riportando accadimenti di una certa gravità, anche se non sembra.
Giusto per rinfrescare la memoria, la nostra “Impertinente” Elisabetta Cardinali in alcuni articoli recenti, ha riportato quanto accaduto il 27 marzo scorso presso il dicastero della Salute romano, dove in un incontro tenutosi tra la delegazione dell’Azienda Sanitaria Altoatesina ed i rappresentanti del Ministero della Salute, uno scomposto ed ostile Florian Zerzer dichiarò apertamente che in Alto Adige esercitano medici che parlano solo il tedesco.
Apriti cielo.
Sembra una cosa di poco conto e del tutto ininfluente, invece è di una gravità estrema e cerco di farvelo capire con un paragone.
Immaginate di essere in una città tutt’altro che fortificata, in attesa di essere attaccati da un nemico fortissimo ed agguerrito. La vostra unica speranza è di non farvi sorprendere, perciò piazzerete strategicamente una vedetta in modo che da lontano possa avvistare il nemico e lanciare l’allarme. Ora immaginate che la vedetta, unico baluardo posto a difesa della città, fosse contemporaneamente muta, cieca e sorda. Un’inevitabile disfatta per la città, ho reso l’idea?
Ora pensate a quei casi in cui vi è capitato che a seguito di un ricovero avvenuto in un ospedale dell’Alto Adige, vi siate confrontati con un medico che non conosce l’italiano e perciò impossibilitato ad effettuare una diagnosi. Se avessi un euro per ogni vostro pensiero, diventerei immediatamente milionario perché è facile intuire la domanda: ma com’è possibile che in ospedale ci siano medici che non parlano l’italiano?
La risposta alla vostra domanda è O.M.C.e.O. ovvero l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e nello specifico quello della provincia di Bolzano.
Che cos’è l’O.M.C.e.O? L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri è un organismo professionale, amministrativo e giuridico che si occupa della difesa e della regolamentazione della professione medica. Svolge attività sussidiaria al Governo, con finalità di indirizzo e controllo dell’esercizio della professione medica. Tutti i medici che vogliono esercitare in ambito delle strutture nazionali, devono per forza essere iscritti all’albo.
Anche i medici stranieri possono iscriversi a tale albo per poter esercitare la professione, ma con un piccolo distinguo: se hanno conseguito gli studi in Italia non ci sono problemi ma se hanno conseguito gli studi all’estero, l’Ordine al quale si è presentata la domanda d’iscrizione deve verificare la conoscenza e la padronanza della lingua nazionale.
Non è una discriminante, riguarda esclusivamente la capacità di un medico di comprendere bene quel che gli si sottopone al fine di pronunciarsi in una diagnosi pronta ed efficace.
Purtroppo questo tipo di controllo non è stato adempiuto dall’Ordine di Bolzano, lo ha confermato lo stesso dg Zerzer che mal sopporta l’idea di sottostare all’Ordinamento Italiano. Peggio si potrebbe dire del massimo rappresentante dell’Ordine bolzanino, la dott.ssa Monica Oberrauch, responsabile di tale “svista” che sta costando tantissimo in termini di immagine e di credibilità all’Ordine stesso.
Tempo fa per tramite del loro legale, la “Evita Peron” bolzanina, fece addirittura recapitare al nostro giornale una lettera di diffida a scopo intimidatorio come risposta ad una affermazione riportata in un articolo, al quale si dava all’Ordine dei medici di Bolzano di essere conniventi con alcune iniziative poste dall’Azienda Sanitaria riguardo l’assunzione e la formazione di medici specializzandi sin dal primo anno di specializzazione.
Lettera morta.
Come l’esposto depositato addirittura dal DG nei confronti del dott. Gallo, esposto che ha fatto prima il giro di tutti i medici e non dell’Alto Adige e poi infine notificato al diretto interessato. Non c’è che dire, fräulein Oberrauch intimidisce con missive legali ma a capacità gestionali lascia tanto a desiderare.
Troppo.
Così troppo che il suddetto Ordine sembra sussidiario all’ordine Austriaco piuttosto che al Governo Italiano, visto che addirittura ha avallato attivamente la delibera dell’Azienda Sanitaria sulla formazione dei medici specializzandi da eseguirsi secondo l’Ordinamento Austriaco. Siamo proprio fuori dalla grazia di Dio.
E Dio chiama, o meglio scrive.
Il Ministero della Salute dopo l’uscita di classe del dott. Zerzer, per mano della dottoressa Ugenti e su incarico del Ministro ha chiesto chiarimenti all’Ordine dei Medici bolzanino; vi propongo il testo della lettera firmata ed inviata dal Ministro:
”Sono pervenute a questo ministero segnalazioni concernenti presunte iscrizioni, effettuate da parte di codesto Ordine, di medici che non conoscerebbero la lingua italiana. Considerato che tale situazione, se confermata, potrebbe arrecare un grave danno al cittadino nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, si chiede di fornire con urgenze notizie in merito”.
Ora non vorrei essere nei panni della dott.ssa Oberrauch, che secondo indiscrezioni pare abbia ricevuto la missiva da alcuni giorni ma che ancora non abbia proferito parola a tal merito all’Ordine stesso. Mi auguro che l’ordine abbia copie cartacee dei colloqui sostenuti e delle verifiche effettuate (prove orali e scritte) per determinare le conoscenze linguistiche necessarie.
Ogni Ordine è responsabile in maniera autonoma a differenza dei paesi d’area tedesca ma vige un accordo di reciproco riconoscimento con l’Austria e non di immotivata sottomissione.
Credo che la nostra presidentessa abbia fatto oramai il suo tempo in seno all’Ordine, le sue nascoste peculiarità sono venute meno a favore di un interesse che è diametralmente opposto all’interesse della Sanità Pubblica, venedo meno al suo mandato di rappresentanza. L’Ordine dei Medici di Bolzano non è “Una Cosa Nostra”, dell’Alto Adige, il Ministro lo ribadisce nella sua missiva, atteggiamenti discriminanti recano gravi danni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie.
E qui concludo e visto che l’Ordine non garantisce l’esercizio, è meglio per Ippocrate, Alcmeone e Callifonte rivolgersi presso un’altra struttura.
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