Angolo Bellerofonte
In tutta onestà, lasciate risolvere a quelli capaci i problemi della Sanità
Alto Adige, ultima frontiera.
Questi sono i viaggi di Bellerofonte che con la sua fidata tastiera alata Pegasus, vi racconterà di quando in una giornata afosa e con caldo torrido con un nitrito e quattro battiti di tastiera, Pegasus mi fece capire che voleva farsi un bagno ristoratore. Così puntammo direttamente sulla prima macchia d’acqua che vedemmo dall’alto: il lago di Caldaro.
Mentre ci accingevamo a compiere il famoso tuffo in picchiata, proprio al centro del lago si palesò una figura che mai avrei immaginato di incontrare in un simile luogo: dalle acque del Caldaro emerse nientepopodimeno che il capitano Nemo col suo fantastico sottomarino Nautilus.
Stupito mi precipitai verso di lui e quando fummo uno di fronte all’altro, capii che stava cercando disperatamente aiuto.
“Nemo vecchio lupo di mare, cosa ci fate qui tu ed il tuo Nautilus nella terra dei Nibelunghi?”, chiesi sorpreso nel vederlo dove mai mi sarei aspettato.
“Bellerofonte, è il Cielo che ti manda – rispose il mio acquatico amico – . Ho bisogno del tuo aiuto e di quello di Pegasus. Mentre navigavo ho scorto sul fondale la “Sanitanic”, la nave da crociera dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e, non ci crederai, sullo stesso fondale ho trovato il direttore generale Zerzer armato di pala che stava scavando!“.
“Zerzer sul fondale che sta scavando? Ma la sua nave ha già toccato il fondo, perché mai continua a scavare?”, risposi io completamente allibito dalla notizia.
“E’ quello che dico anch’io. Ti prego aiutami a farlo ragionare. Gliel’ho detto che più a fondo di così la Sanitanic non può andare ma lui non vuol sentire ragioni e va come un fuso per la sua strada“.
Care amiche ed amici bellerofontizzati, come di consuetudine mi piace introdurre ogni argomento con una fantasiosa interpretazione degli eventi ed anche questa volta non sono riuscito a farne a meno.
Anche questa volta, la fantasia non è tanto distante dalla realtà. Anzi direi che sarebbero perfettamente coincidenti se tutto ciò accadesse sulla terraferma e non nella splendida cornice del lago di Caldaro.
In questi giorni il Ministero della Salute ha pubblicato una sorta di linee guida atte al miglioramento delle prestazioni sanitarie. Tra le direttive poste nel documento, ce n’è una che non potrà non far piacere ai cittadini altoatesini: le liste d’attesa.
Infatti, il Ministero dà precise indicazioni circa lo smaltimento delle liste d’attesa e della gestione dei vari CUP.
Nel documento di programmazione è stato inserito che le attese per l’accesso alle prestazioni sanitarie non potranno superare i 60 giorni e dove non ci sia la possibilità di accesso alle strutture ordinarie, si potrà accedere alle strutture convenzionate pagando solo il ticket come per le strutture sanitarie.
Non c’è che dire, una soluzione finora mai considerata ma non finisce qui. Nelle aziende sanitarie, ove persisterà la situazione di inadempienza a tale disposizione, la responsabilità ricadrà direttamente sul direttore generale con l’immediato licenziamento per inadempienza contrattuale, così come previsto già nel decreto legislativo n. 502 del 1992 (ma finora scarsamente applicato).
Tradotto in lingua bolzanina significa che il dg Zerzer, che dal giorno della sua nomina sembra non abbia ancora disfatto le valigie, dovrà andarsene per cronica inadempienza contrattuale, visto che nell’orami lontano gennaio 2017, l’allora assessore Stocker rispose ad un’interrogazione che i problemi del CUP sarebbero stati risolti in sei mesi. A farle eco il dott. Armanaschi (non ho mai capito la carica che ricopre in azienda) affermando che il piano di livellamento del CUP sarebbe stato risolto con data certa entro il 2020.
Siamo a febbraio 2019, in sessanta giorni arriveremo ad aprile 2019 e fino al 2020 è più facile che il Talvera cambi direzione di scorrimento piuttosto che vedere risolto il problema del CUP, se prima non si risolvono i problemi di reperibilità di medici.
Quindi, secondo un criterio ormai consolidato del nostro eroe Zerzer, piuttosto che cercare di risolvere il problema o almeno prenderne coscienza, si è optano per azioni atte ad aggravare ulteriormente la già disastrata posizione: da qui la macchietta dell’ulteriore scavo in fondo al lago, perché solo qui si può andare ancora più giù di quanto sia possibile.
Infatti la Giunta Provinciale Kompatcher & Co., ha ben pensato di tutelare gli interessi dell’Autonomia (o gli interessi della “Gente alta”, dipende da quale punto di vista si affronta la cosa) impugnando con tanto di delibera, la n. 110/2019, la Legge di Bilancio 2019, la quale prevede un ridimensionamento dei vitalizi e dei privilegi goduti finora, oltre che a rendere inutile la legge provinciale Omnibus, quella che prevede in Alto Adige l’assunzione di medici appena laureati senza essere mai entrati in corsia, mentre la previsione di legge indica l’assunzione di medici specializzandi dal quarto anno in poi.
Riassumendo quindi tutto quello che è finora accaduto, posso fare questo elenco:
– La nomina del dottor Florian Zerzer a direttore generale dell’azienda ospedaliera senza i requisiti previsti dalla normativa vigente;
– L’approvazione da parte del neo dg di una serie di delibere che riportano l’azienda sanitaria ai tempi della medicina etrusca;
– Il rinnovo dell’incarico a primario della dott.ssa Regele senza aver proceduto alle verifiche di legge, sia nazionali che provinciali;
– La rettifica alla nomina a primario della dott.ssa Regele, ancor più illegittima della delibera originale;
– L’assenza di risposte alle tante interrogazioni in Consiglio Provinciale per chiarimenti circa la questione polizza RCT aziendale ed il rinnovo dell’incarico di primario alla dott.ssa Regele, sui molteplici contratti d’opera intestati al dott. Abbas;
– L’uso indiscriminato di contrattisti d’opera che ha intasato la sezione del “Lavoro” del Tribunale di Bolzano;
– L’uso indiscriminato di medici in pensione profumatamente remunerati contravvenendo alle disposizioni di legge;
– L’assunzione di medici appena laureati, in gergo “Brufolosi con lo stetoscopio”, che potranno intervenire in sala operatoria, diagnosticare patologie e rilasciare cure senza aver minimamente iniziato la specializzazione, secondo l’Ordinamento Austriaco e non Italiano.
Prendete coscienza di questo elenco perché tutta questa situazione, ha prodotto la splendida posizione della Regia Provincia Autonoma di Bolzano nella classifica dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A. ovvero l’insieme di tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio Sanitario Nazionale, allo scopo di garantire in condizioni di uniformità, a tutti e su tutto il territorio nazionale).
UDITE UDITE!
Non in prima, non in sesta, non in sedicesima e nemmeno in ultima ma addirittura dopo l’ultima posizione della griglia LEA, troviamo la Provincia Autonoma di Bolzano. Perché? Perché non hanno mai trasmesso i dati al Ministero della Salute.
E perché non hanno mai trasmesso i dati al Ministero della Salute? Riguardatevi l’elenco ed avrete trovato la risposta, chi agisce con inettitudine ha poco di cui vantarsi.
Scava Zerzer, vai ancora più giù di quanto sia possibile per un essere umano fare.
Io solo a vedere questa scena mi sento male, ma così male da montare su Pegasus con un salto che alle Olimpiadi mi varrebbe una medaglia d’oro e via a spron battuto verso la Calabria. l
A vedere la griglia LEA, lì almeno un minimo di assistenza sanitaria lo garantiscono.
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