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Suicidi e abbandono del registro in Alto Adige: il M5S presenta un’interrogazione

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442 è il numero dei suicidi in Alto Adige negli ultimi 8 anni; si tratta di un’emergenza sociale a cui è necessario dare una risposta” – questo il commento del consigliere provinciale del MoVimento 5 Stelle Diego Nicolini alle valutazioni di questi giorni sull’andamento del fenomeno in Alto Adige.

A questo proposito il MoVimento 5 Stelle ha presentato ieri (23 gennaio) un’interrogazione in consiglio provinciale per comprendere anche le motivazioni dell’abbandono del registro dei suicidi in Alto Adige.

Apprendiamo dall’analisi del dott. Pycha – ha detto il consigliere – che anche il servizio psicologico dell’azienda sanitaria denuncia la necessità di maggiori strumenti, quali era il Registro suicidi in essere fino al 2009.

Siamo ben consapevoli che tale strumento non è previsto dalla normativa, riteniamo però che l’amministrazione debba essere sempre proattiva ed utilizzare nuovi strumenti per le analisi e per migliorare il benessere dei cittadini, è necessario conoscere per poter amministrare bene ed a beneficio dei cittadini“.

Fin quando c’era il registro era noto che il 25% dei suicidi fosse strettamente connesso all’alcolismo.

Il nostro è intento è quello che comunque si torni a parlare di un tema che sembra essere tabù ma che sconvolge centinaia di famiglie nella nostra comunità – continua Nicolini – . La cultura del bere è strettamente correlata alla nostra identità, si beve per stare in compagnia e si consumano i nostri prodotti. Pensiamo però che non vi sia la giusta consapevolezza della distinzione tra qualche sporadico eccesso e le patologie a cui tale fenomeno può condurre. È ora di iniziare a parlarne“.

Per il consigliere provinciale è necessario che la politica si interroghi seriamente sulle azioni da mettere in campo per una migliore coesione sociale e per recuperare lo spirito di comunità che aiuta anche i singoli a fronteggiare meglio le avversità.

Siamo una comunità cresciuta in terreni impervi, strette valli e ripidi sentieri, dovremmo tornare a riscoprire che la nostra sopravvivenza è strettamente legata a quella del nostro vicino, dovremmo ritornare a ricordarci che nessuno può rimanere indietro“.

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