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Politica

Decreto Salvini, i sindaci e il Pd. Marco Rizzo: “La vera sinistra è scomparsa da questo Paese”

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La sinistra sta scomparendo dal Paese, questi sindaci di pseudosinistra fanno fuffa politica. Roba da pazzi, Gramsci si rivolta nella tomba“.

Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, qualche giorno fa intervenendo su La7 a Coffee Break.

Il riferimento è a Orlando, De Magistris e a tutta la schiera dei primi cittadini in rivolta contro l’obbligo di applicazione del Decreto Sicurezza.

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Chiedendosi in maniera ironica “dove erano questi fessi quando c’erano da fare dure battaglie per le case e il lavoro“, Rizzo parla di una sinistra ridotta ormai a un’entità politica astratta. Di gente che “ha sbagliato porta e ha sbagliato abito“.

Questa vicenda dei porti, dei sindaci e di Salvini è paradigmatica del perché la sinistra italiana sia scomparsa o stia scomparendo in questo Paese“, aveva di nuovo commentato ad Affaritaliani.it sulle polemiche intorno al Decreto Sicurezza e sui porti.

Chiede Rizzo, se abbiamo mai visto qualche sindaco di pseudo sinistra rompere un patto di stabilità, di vincoli del pareggio di bilancio voluto dall’Unione Europea o ad esempio aumentare il numero dei dipendenti comunali e quindi risolvere magari dei problemi concreti di lavoro e di utenza nel proprio comune.

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Chiede ancora, se abbiamo mai visto questi sindaci di pseudo sinistra fare una battaglia durissima per le case o fare battaglie dure contro i grandi gruppi immobiliari che hanno decine di migliaia di alloggi sfitti che consentono l’oscillazione del mercato degli affitti.

Oggi La Voce di Bolzano vuole sapere direttamente da lui, che cos’è questa sinistra italiana e qual è il suo futuro.

Marco Rizzo secondo lei la sinistra italiana ha ancora un futuro?

Se per sinistra intendiamo quella che si è sviluppata in Italia dopo lo scioglimento del PCI da parte di Occhetto, non possiamo che evidenziarne il totale fallimento unito alla sua sostanziale scomparsa.

Oggi sembra che la lotta per i diritti civili passi solo per migranti e omosessuali, al punto di dimenticare i politici di sinistra degli operai nelle fabbriche e dei braccianti nei campi. Come valuta questa tendenza?

Le battaglie nella emancipazione degli oppressi sono il cuore della storia della lotta di classe dell’umanità.

Appunto della lotta di classe, e cioè del conflitto tra ricchi e poveri o meglio, per dirla con Marx, del conflitto tra capitale e lavoro.

L’attuale pseudo sinistra, superando in negativo la sinistra liberal americana e la stessa socialdemocrazia, ha completamente abbandonato questo terreno privilegiando quello dei diritti civili individuali, propri della ideologia borghese.

Mi spiego meglio: un conto è battersi per il diritto di sciopero, per l’articolo 18, per le pensioni, per la sanità pubblica, per la scuola di massa e per tutti, ed un altro conto è focalizzare, in netta alternativa, l’attenzione su diritti civili, pur importanti, come i matrimoni gay o le unioni civili, per arrivare poi a questioni perlomeno contraddittorie, come l’utero in affitto e la droga libera.

Io ritengo che una vera sinistra, o meglio i comunisti, debbano battersi per rendere protagonisti i lavoratori; questa lotta farà avanzare anche le battaglie per i diritti civili.

Fare il contrario come la sinistra fucsia ha fatto ultimamente, di fatto “regala” la rappresentanza delle classi popolari alla destra.

Per quanto concerne il complesso tema dell’immigrazione credo sia utile puntualizzare la posizione del Partito Comunista senza scadere nella continua propaganda elettorale che vede la Lega da una parte ed il Pd ed in parte il M5S dall’altra.

Siamo convinti che le persone non sono “migranti” come gli animali.

Se si muovono lo fanno per sfuggire dalla guerra o per la ricerca di migliori condizioni economiche. La globalizzazione capitalistica e l’imperialismo sono all’origine dell’ingente processo migratorio dovuto alla guerra, allo sfruttamento intensivo e allo sviluppo diseguale che i paesi imperialisti hanno imposto verso i paesi poveri del mondo. Solo il ribaltamento di questo sistema potrà interrompere questi flussi epocali.

Per la situazione contingente nel nostro Paese, ed evitare razzismo e guerra tra poveri, la proposta dei comunisti è molto semplice: istituire un “salario minimo per mansione” in modo da evitare che si incentivi, da parte del padronato, una rincorsa al ribasso per ‘mantenere’ i posti di lavoro.

Socialismo ed uguaglianza tra lavoratori di ogni colore è la soluzione concreta che proponiamo e non la carità cattolica delle gerarchie ecclesiastiche e, ancor più “pelosa”, quella di politici che intendono lucrare sul sano sentimento di solidarietà almeno di una parte del popolo italiano.

Io vivo tra l’Italia e la Slovacchia dove lì il partito di governo, lo Smer, che è di sinistra, in Italia sarebbe collocato nella destra sociale: i partiti di sinistra potrebbero dar vita ad una grande formazione come lo Smer anche in Italia o la strada sarebbe in salita ?

Ritengo che mischiare destra e sinistra (intendo quella vera e non quella di Renzi e dei sindaci PD) sia un errore strategico. Il sovranismo politico della destra non risolve i problemi del popolo. Che differenza esiste se a sfruttarti c’è la “straniera” Amazon o “l’italiano” Marchionne ?

Un giudizio su Salvini, Conte, Di Maio.

Il primo, abbandonata la sgangherata teoria secessionista, ha abbracciato il verbo populista e di destra con indubbio successo e noi lo contrastiamo con nettezza. Il Premier e Di Maio invece vivono la grande contraddizione di aver proposto in campagna elettorale questioni anche condivisibili come l’Ilva, il Tap, il Muos, l’abbattimento delle spese militari, il rifiuto alle nuove trivellazioni petrolifere ecc. ed ora, che sono al governo, fanno esattamente il contrario.

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