Alto Adige
Bancomat esplosi: bloccata la banda dell’acetilene. Arrestati due moldavi, si cerca il terzo complice

Due cittadini moldavi di 25 e 34 anni sono stati arrestati la vigilia di Natale (24 dicembre) nell’ambito dell’Operazione “Davy”, condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Bolzano per gli assalti con esplosivo ai bancomat in Alto Adige avvenuti negli scorsi mesi.
Più colpi messi a segno o tentati con l’uso di acetilene, che dal mese di settembre avevano creato allarme e paura in tutta la provincia di Bolzano.
Gli arresti sono stati eseguiti a conclusione di una complessa attività di investigazione durata ben quattro mesi e che ha visto impegnati anche il gruppo Artificieri del Nucleo investigativo bolzanino e i comandi di Trento e Cles in collaborazione con la Compagnia di Bressanone.
I due arrestati sono accusati di quattro episodi in particolare: il tentato furto ai danni della Cassa Rurale della Bassa valle Isarco a Barbiano del 29 settembre, quello ai danni della Cassa di Risparmio di Vandoies del 3 ottobre e infine dei colpi messi a segno nelle filiali delle Casse Rurali di Villandro e di Ton, frazione di Vigo in Trentino, rispettivamente del 5 e 12 ottobre scorsi.
Le indagini condotte dai Militari dell’Arma, coordinate dalla Procura di Bolzano, hanno consentito di arrivare ai due indiziati grazie a una complessa analisi sui traffici telefonici e sulle immagini provenienti dalle numerose telecamere di sorveglianza posizionate in diversi punti della provincia.
Fondamentali anche le attività di pedinamento sui sospettati, realizzate anche grazie alla collaborazione con i reparti di altre regioni, dato l’iniziale sospetto, poi confermato, che i malviventi potessero provenire e operare da fuori provincia (i due arrestati sono residenti nel Veronese).
Gli autori dei furti operavano nella notte introducendo con un tubo il gas all’interno del bancomat e provocando poi l’esplosione con l’ausilio dei cavi elettrici: un modus operandi che in tutti i casi ha divelto le strutture danneggiandole e mettendo in grave pericolo chiunque si fosse trovato a passare nelle vicinanze.
Il team eseguiva con largo anticipo i sopralluoghi delle potenziali aree da colpire.
Sequestrata anche l’attrezzatura con la quale la banda sgominata operava con rapidità e molta abilità nel non lasciare tracce: abiti scuri, guanti, passamontagna, radio portatili, vari arnesi da scasso e ancora tubi per la sostanza gassosa e cavi elettrici con i quali intendevano far saltare le strutture. In dotazione anche una pistola a salve, che sarebbe stata utilizzata come deterrente difensivo in caso di emergenza.
I carabinieri del Nucleo operativo erano arrivati molto vicini alla cattura dei due uomini già lo scorso 12 ottobre, in occasione dell’ultimo colpo alla Cassa Rurale Bassa Anaunia di Ton, quando i due ladri, a quel punto già identificati, erano riusciti a scappare tra i meleti e i boschi della val di Non.
Ora i due uomini si trovano nel carcere di Verona. Un terzo complice è attualmente ricercato.
Secondo quanto rilevato dai militari altoatesini i due moldavi agivano in modo separato dalla banda presunta autrice degli altri colpi tentati sempre in questi mesi ad alcuni bancomat altoatesini come quelli di Appiano e Cortaccia.
Una diversa tecnica di ottenimento dell’esplosione che terrà concentrati i militari per le prossime settimane in un’altra attività coordinata di indagini su tutto il territorio.
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