Alto Adige
Premio scientifico dell’Alto Adige 2018, il vincitore è Paul Videsott
E’ Paul Videsott, preside della Facoltà di Scienze della formazione della Libera Università di Bolzano, il vincitore del Premio scientifico dell’Alto Adige 2018, che ogni due anni insignisce studiosi di livello internazionale con un riconoscimento che premia anche l’impegno dei ricercatori stessi a fare dell’Alto Adige il proprio baricentro anche dal punto di vista professionale.
Videsott, nato nel 1971 a Brunico e di madrelingua ladina, è docente di linguistica e filologia romanza e di lingua e letteratura ladina, da un anno è preside della Facoltà di Scienze della formazione a Bressanone. L’assessore Florian Mussner, nel consegnare oggi (17 dicembre) al NOI Techpark il premio a Videsott, ha manifestato soddisfazione per il fatto che il premio si andato “a una figura che lavora a stretto contatto con i temi della nostra cultura e in particolare con quella ladina”.
Anche per Mussner, tale idioma rappresenta l’unico che gli consente di esprimersi completamente, così come i 30.000 cittadini di madrelingua ladina che vivono in Alto Adige.
Nel corso dei suoi studi filologici, Paul Videsott ha approfondito la tematica di come nascono e si sviluppano, modificandosi col tempo, le lingue scritte.
Al centro delle sue ricerche c’è anche la ricostruzione dell’evoluzione dell’italiano e del francese fra il XII e il XVI secolo sulla base di migliaia di scritti, confrontata con quella del ladino nello stesso periodo di tempo. In particolare Videsott ha voluto testimoniare la ricchezza della propria madrelingua, che pure notoriamente non ha alcuna forma scritta di riferimento unica per tutte le 5 vallate che la utilizzano e le cui espressioni orali sono a volte anche molto diverse fra loro.
A spiegare la logica del suo lavoro è lo stesso Videsott in un video (autore: Christoph Wieser) prodotto proprio in occasione della consegna del premio. Attualmente Videsott è impegnato nella realizzazione di un Thesaurus, ossia un dizionario online per la lingua ladina, nel quale analizza grammatica ed espressione dei concetti nelle diverse versioni parlate della lingua ladina, documentandole.
Nella motivazione della giuria del Premio Scientifico dell’Alto Adige 2018 si chiarisce che la fama di linguista di Videsott ha rilievo internazionale. Il suo lavoro di ricerca, spiegano i giurati, si colloca accademicamente a un livello molto alto, abbracciando analisi quantitative e ricerche bibliografiche.
Con i suoi studi e la documentazione da lui realizzata del ladino scritto, Videsott ha contribuito alla conservazione di questo idioma, conferendo anche alla minoranza che lo parla maggiore visibilità a livello internazionale. Su questo punto ha insistito in particolare Andrea Abel, ricercatore dell’Istituto di linguistica applicata di Eurac Research nella sua laudatio.
Il direttore della Ripartizione Innovazione, Ricerca e Università Vito Zingerle ha sottolineato l’importanza di condurre studi linguistici sugli idiomi delle minoranze anche a livello accademico. “Solo in questo modo – ha chiarito Zingerle – anche gli studi sulla lingua ladina possono conservare un interesse scientifico sul piano internazionale, obiettivo cui Videsott ha contribuito in modo esemplare”. I ricercatori precedentemente insigniti del Premio scientifico dell’Alto Adige sono stati Klaus Seppi (2016), Markus Ralser (2014) e Diego Calvanese (2013).
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