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Una tutela per tre: Bessone chiede inclusione del gruppo linguistico italiano. Knoll: “Lega scherza con il fuoco”

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All’incontro di stamane tra i quattro moschettieri della Lega e i vertici della Svp il commissario Massimo Bessone si è espresso in favore di una modifica dello statuto di autonomia che miri all’estensione della tutela anche per il gruppo linguistico italiano.

Un tutela per tre che andrebbe ad allargare ai madrelingua italiana dell’Alto Adige la protezione etnica già concessa ai nativi dei gruppi linguistici tedeschi e ladini.

E la protesta non poteva che arrivare puntuale da Suedtiroler Freiheit: Sven Knoll descrive la richiesta di autonomia degli italiani in Alto Adige come un gioco pericoloso che minerebbe i diritti fondamentali della popolazione di lingua tedesca e ladina.






Secondo Knoll, le autonomie etniche servono a garantire la sopravvivenza culturale dei popoli di origine straniera e non a rafforzare la nazione dello stato occupante.

Gli italiani non hanno bisogno di autonomia – scrive Knoll in una nota – in quanto necessitano di alcuna protezione in qualità di “popolo di Stato‘. Richieste di questo tipo mirano solo a indebolire l’autonomia dell’Alto Adige e devono essere respinte con forzaL’autonomia sudtirolese non è un’autonomia territoriale, ma puramente etnica per la tutela della popolazione austriaca di madrelingua tedesca e ladina in Alto Adige“.

Sven Knoll aggiunge che fino a che l’Alto Adige apparterrà ancora all’Italia, l’autonomia garantirà la sopravvivenza degli altoatesini di questi gruppi e non deve quindi essere annacquata.

L’ammorbidimento dei diritti delle minoranze etniche porta inevitabilmente alla perdita dell’identità culturale“, aggiunge il deputato di STF.



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