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Merano: abolita l’addizionale IRPEF per redditi fino a 55.000 euro

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Dal 1.1.2019 tutte le persone che hanno un reddito fino a 55.000 euro sono esenti dal pagamento dell’addizionale comunale IRPEF dello 0,1%. Aumentata leggermente l’aliquota IMI per gli appartamenti sfitti.

Nel corso della conferenza stampa odierna il Sindaco Paul Rösch e l’assessore alle finanze Nerio Zaccaria hanno presentato le misure di politica tributaria del governo cittadino per il 2019.

“Per noi era importante abolire l’addizionale comunale sull’IRPEF”, ha dichiarato Zaccaria. “L’attuale situazione finanziaria non ci consente la totale abolizione, ma l’esenzione per redditi fino a € 55.000 è un primo passo significativo.”






Fino alla fine dell’anno l’addizionale comunale sull’IRPEF ammonta a 0,1%. “Naturalmente l’abolizione ha soprattutto un significato simbolico”, così Rösch, “ma per le famiglie con un reddito più basso anche 20-30 euro in più nel portafoglio è pur sempre un aiuto.”

Fino ad ora l’addizionale IRPEF portava nelle casse comunali più di 600.000 € all’anno.

In futuro saranno 500.000 euro in meno. Per compensare il futuro mancato introito, si è deciso da una parte di attuare politiche di risparmio in tutti gli uffici e ripartizioni e dall’altra di ritoccare l’aliquota IMI per due categorie.

L’IMI per gli appartamenti sfitti viene leggermente aumentata – Dal prossimo anno l’aliquota relativa alla tassa comunale sugli immobili (IMI) per quanto attiene gli appartamenti sfitti passa da 1,26% a 1,36%. In questo caso l’intento dell’Amministrazione comunale non è tanto quello di aumentare le entrate, quanto piuttosto quello di abbassare il numero degli appartamenti sfitti. Secondo le ultime stime a Merano si contano tra i 1.500 e i 2.000 appartamenti sfitti.

“Tutti noi sappiamo che a Merano la situazione del mercato degli affitti è critica, ciò è dovuto anche ai numerosi alloggi vuoti. Certamente i proprietari possono decidere di non utilizzare il proprio immobile e lasciarlo vuoto, ma se vogliono godere di questo privilegio nonostante le numerose famiglie alla ricerca di un appartamento, è giusto che diano il loro contributo al bene comune”, ha sottolineato Rösch.

Anche le banche pagano di più – Anche per la categoria D/5 – banche, istituti di credito e assicurativi – l’aliquota IMI passerà da 1,26% a 1,36%. Per il prossimo anno grazie a questi due provvedimenti si stimano maggiori entrate per circa 200.000 euro. L’aliquota regolare IMI resterà invariata a 0,91%. Per le abitazioni principali in cui almeno una persona ha la residenza l’aliquota resta a 0,40%. L’esenzione prima casa resta invariata a 900,09 €.



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