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Italia ed estero

E’ l’italiano Sisto Malaspina la vittima dell’attentato di Melbourne

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Era finora di un morto (anonimo) e due feriti il bilancio dell’agguato avvenuto a Melbourne, in Australia, nel pomeriggio di ieri (9 novembre).

A breve anche la conferma ufficiale che l’unica vittima dell’attentato mortale rivendicato dall’Isis è il ristoratore italiano Sisto Malaspina.

Proprietario del Pellegrini’s Cafè, locale molto conosciuto del centro della città australiana, Malaspina era un imprenditore attivo a Melbourne nel settore della ristorazione fin dal 1974.

Al momento dell’attentato il locale era chiuso ma Malaspina, accoltellato a morte dal 30enne Hassan Khalif Shire Ali, si trovava in quel momento fuori dall’entrata.

Accorso per prestare le prime cure a quella che pensava fosse essere la vittima di un incidente stradale, ha trovato la morte per mano del terrorista.

E’ morto così Malaspina, sulla strada, il corpo riverso a terra. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione dei numerosi passanti accorsi in suo aiuto.

Altre due le vittime della furia omicida, fortunatamente sopravvissute ai colpi di lama sferrati dall’immigrato somalo.

Il commissario capo della polizia di Victoria, Graham Ashton, ha affermato che le forze dell’ordine non saranno in grado di ufficializzare l’identità della vittima fino a oggi pomeriggio (10 novembre), o almeno fino al momento dell’avvenuto contatto con i famigliari del ristoratore.

Si è solo detto finora che “la persona deceduta è un uomo di 74 anni, accoltellato nell’attentato omicida di Melbourne“.

Malaspina era un personaggio molto amato e conosciuto.

Considerato un’istituzione, il Pellegrini’s è stato uno dei primi locali in città a dotarsi di una macchina che da più di quattro decenni offre un ottimo caffè espresso.

La vicinanza con il palazzo del Parlamento vittoriano ha inoltre fatto di questo esercizio un luogo popolare tra gli artisti e gli avventori locali.

Fuori dal Pellegrini’s, molte persone stanno ora rendendo omaggio a Malaspina, lasciando fiori e firmando un libro tributo, poggiato su uno sgabello da bar davanti alla porta di ingresso del locale.

Tanti ricordi e una grande foto del ristoratore scomparso, che con il socio in affari Nino Pangrazio, 44 anni fa, aveva colto la sfida di portare un piccolo angolo di Italia nella lontana Oceania.

Brendan Nottle, che da circa 20 anni gestisce un centro di accoglienza per senzatetto proprio a Bourke Street, davanti al Pellegrini’s, ricorda il 74enne italiano come un uomo dalla grande personalità.

 



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