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Food & Wine

Il 60% dei turisti stranieri acquista prodotti italiani anche dal proprio luogo di residenza

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Dai dati diffusi da Coldiretti, sembra proprio questa la tendenza che ha contraddistinto l’estate 2018.

La spesa per il vitto e per gli alimenti in genere, ha superato quella per l’alloggio ed è diventata la prima voce per i vacanzieri nazionali ed internazionali, con un valore di circa 17 miliardi per i prodotti da consumare a tavola.

Oltre un terzo dei turisti in vacanza in Italia ha consumato pasti nei ristoranti, pizzerie, agriturismi, feste, sagre e trattorie, sparse sul nostro territorio.

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Anche l’acquisto di prodotti tipici ha il segno positivo, sono stati moltissimi coloro che hanno fatto acquisti di cibarie come souvenir, utilizzando spesso il volano attrattivo costituito da fiere e sagre locali, oltre alle visite a frantoi, malghe, cantine, agriturismi, ed aziende di trasformazione.

La notizia veramente importante è che gli acquisti di prodotti italiani non sono terminati con le vacanze, ma sono proseguiti anche dopo il rientro in madre patria, soprattutto da parte di francesi, tedeschi ed inglesi. Il 60% dei turisti internazionali, hanno cercato ed acquistato prodotti italiani anche nel loro luogo di residenza, portando ad un incremento del  3,3% delle esportazioni del settore agro-alimentare, con quasi dieci miliardi di fatturato nel solo primo trimestre del 2018.

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La motivazione di viaggio in Italia conferma questa tendenza, con quasi uno straniero su quattro (23%) che riconosce nell’Italia il Paese della buona cucina, seguono l’interesse per i monumenti  e per la moda col 16% a pari merito, il 15% ricerca la pittura/scultura, il 7% il design e il 5% la musica ed il teatro secondo i dati di una ricerca Ipsos per Enit.

Il Made in Italy, nonostante i dazi Usa ed i timori per una Brexit dura, gode di un momento molto positivo, che andrebbe sfruttato ancor più a fondo, fornendo servizi sempre migliori, per ottenere una “satisfaction” molto alta da parte dei turisti, e per incrementare la “reputation” del nostro paese.

Nessuna campagna pubblicitaria può ottenere il successo di un convinto passaparola, e gli occhi languidi di chi racconta quanto era buono il cibo gustato in vacanza in Italia, sono il miglior claim che si possa veicolare.

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